A volte arte, architettura e arteterapia si fondono. È questo il caso della facciata del John Hopkins Medical Centre di Baltimora, progettata dall’artista americano Spencer Finch sulla base di studi di monettiana memoria riguardanti il riflesso e l’assorbimento dei colori naturali nell’acqua. La composizione finale, infatti, – totalmente astratta – reca però in sé riferimenti alla percezione cromatica impressionistica, alle ninfee di Monet e ai colori del glicine. 25mila metri quadrati di 26 colori diversi che non compongono per l’artista semplicemente un involucro dell’edificio, ma contribuiscono a creare generose condizioni di luce naturale al fine di riscaldare e rischiarare gli animi di medici e pazienti, costretti a trascorrere giorni dietro quei pannelli colorati. E perfino i colori non sono stati scelti a caso, dato che l’artista ha trascorso mesi testandone una vasta gamma per trovare quelli che avrebbero meglio interagito con il colore del cielo di Baltimora al mattino.
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